Sunday 1 March 2009

Buoni vecchi propositi

Ma anche vecchi buoni propositi, dato che alla fine, gira e rigira, sono sempre quelli.
Almeno finché non raggiungerò l’età della ragione (anagraficamente già sfondata).
E date le premesse non succederà nemmeno nel 2009.

la lista che segue l'ho stilata a inizio anno, l'ho pubblicata sulla prima versione di questo blog e da allora non l'ho più letta. Ho deciso di riportarla qui perchè mi faccia da monito per i 5/6 di anno che mi restano.
Non stupitevi se vi accorgete che in poche settimane sono già riuscita a non tenere fede al punto numero 7. Sono di nuovo qui, più recidiva -e inconcludente- che mai.

Ricomincia l’anno –anzi, a essere precisi ne è finito uno e ne è iniziato uno nuovo, ma non mi sono ancora accorta della differenza- e mi prende l’ansia di fare progetti.
Io che sopravvivo solo perché ho imparato a affrontare la vita giorno per giorno (pianificando al massimo qualche weekend) provo un timore reverenziale nei confronti dall’anno e dalla sua ordinata suddivisione in segmenti temporali sempre più brevi, incastonati uno nell’altro come le bambole di una matrioska: stagioni, mesi, settimane, giorni… e resto incastrata nella smania di riempire questi contenitori.

Regola numero uno: mettere i propositi per iscritto, perché da suggerimento si trasformino col passare inesorabile di giorni, settimane e mesi in monito e infine in condanna.
Gli obiettivi non raggiunti aiutano a definirne di nuovi: tra i buoni propositi che non sono riuscita a realizzare nel 2006 c’era quello di fidanzarmi con un qualsiasi membro degli Strokes. Nel 2007 ho ripiegato sul chitarrista degli Psycho Preppies (band varesina dalle belle speranze). D’altra parte, io non sono Drew Barrimore. Non ancora, almeno.

Regola numero due: abbondare con i buoni propositi. Se la lista è lunga almeno un paio si rischia di imbroccarli.
Piccolo trucco: se non si trovano abbastanza buoni propositi se ne possono aggiungere anche di cattivi alla stessa lista.

Regola numero tre: fare come gli architetti, cioè progettare in grande. Se davvero voglio darmi da fare voglio che il risultato non sia un monolocale, ma almeno un grattacielo!

Ecco i buoni propositi che tormentano me:

1) Mangiare meno, mangiare meglio. E magari imparare a cucinare. Anche piatti che presentano più di tre ingredienti e che per essere mangiati devono essere tolti dal contenitore. Mi farò regalare un microonde.
Non intendo pormi limiti sul bere, la disidratazione è una brutta cosa.

2) Impegnarmi in una qualsiasi attività fisica. Ieri sono stata 4 ore sugli sci e oggi ogni volta che mi muovo sono sorpresa da fitte a muscoli che non pensavo di avere.
Mia madre fa mezz’ora di cardio fitness ogni mattina prima di colazione, mio padre scala montagne a piedi d’inverno e in bicicletta d’estate, mia sorella segue (o meglio insegue) il suo ragazzo quando fa le gare di atletica. Perché a me semplicemente manca la voglia? Sarò allergica al sudore? Vedrò di non far scadere anche quest’anno l’abbonamento alla piscina. Mancano 4 ingressi…

3) Smettere di cominciare a fumare. Già sono patetica: sono la persona meno viziosa che conosco e a 26 anni sono ormai fuori target per sentirmi trasgressiva con una sigaretta (che fra l’altro fumo solo nelle notti di luna piena). Fossi alle medie potrei chiudermi nei bagni a ricreazione.

4) Scrivere, scrivere, scrivere. Fino a quando non invento Harry Potter e 2000 pagine dopo divento più ricca della regina d’Inghilterra.

5) Ripassare storia. Numerose sfide a Trivial Pursuit durante il periodo natalizio hanno sottolineato gravissime lacune nella mia percezione della successione di eventi e personaggi da Roma antica alla seconda guerra mondiale.
Non che fossi una cima nemmeno nelle altre materie… Posso rifare gli esami di quinta elementare da non frequentante?

6) Frequentare un corso pseudo artistico, alla scoperta di talenti nascosti. Ci ho già provato nell’adolescenza, e con risultati tragicomici: al saggio di danza ero quella nell’angolo in fondo (per 3 anni di fila) e quando mi sono cimentata con il teatro mi è stata affidata la parte di una ragazzina muta (non avevo la preparazione per interpretarne una sordo-cieca).

7) Riaprire il blog (e fino a qui, bastano 3 clic). E già che ci sono aggiornarlo, di tanto in tanto…

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