Tuesday 7 April 2009

MK, OK


… Se c’è mistero, accetta e rispetta la non-novità

Sono stata al concerto dei Marlene Kuntz. L’ennesimo.
Non ci sono capitata, ci sono cascata di nuovo.
In piena regressione adolescenziale, sentivo il bisogno di una dose massiccia di canzoni struggenti. Che non mi sono state regalate.

Non aspettatevi ora che vi faccia la recensione… Non sono brava a parlare di musica, dopo anni di esercizio sto imparando solo ora ad ascoltarla.
E poi scrivere di musica è come danzare d’architettura, diceva uno famoso, sicuramente un architetto chiamato a giustificare l'assurdità dei suoi progetti…

In due righe, sono uscita soddisfatta anche se ho notato un tentativo di riprendere per il colletto tutti quei fan che durante l’ultima tournee si erano persi un paio di bis perché avevano ceduto al sonno sulle comode poltroncine del teatro.

Questo il patto tra i Marlene e i suoi fan: nemmeno tacito, come patto, anzi messo a chiare lettere sul sito. Venite a sentirci e vi suoneremo tutti quei pezzi che infilavate nelle mixtape per il vostro amore delle superiori. Vi ricordate? Portavate ancora le maniche corte sopra le maniche lunghe, odiavate tutto e tutti, e un pomeriggio vi eravate sorpresi a limonare con la vostra compagna di banco tra una versione e un integrale.
E il giorno seguente l'avevate perso cercando i pezzi per farle una compilation.

Ecco perché, dopo un ingresso duro, con una canzone che parla di uxoricidio e una di suicidio, i nostri rocker incamiciati ci piazzano un medley di 10 minuti in cui snocciolano Festa mesta, Sonica e Nuotando nell’aria.
Bello. Fin troppo partecipato però... sembrava di stare da Vasco a San Siro.

Ad ammazzare la poesia ci pensa un tizio dietro di me… mentre Godano sussurra “nel letto aspetto ogni giorno un pezzo di te” quello fa: “lo so io che pezzo aspetta… figa!”.

Non ho ancora capito se con questo voleva dimostrare di aver colto la sottile metafora o se la sua era una semplice esclamazione. Non dimentichiamo che il concerto l’ho visto a Brescia, dove figa è la parola più usata dopo tondino.

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