Monday 27 April 2009

God save youtube

Stamattina, dopo l'ottavo snooze abortito, brancolando nel buio nel tentativo di raggiungere la finestra, ho lasciato un piede sulle doghe del letto. Non chiedetemi come ho fatto, sono incredibilmente creativa quando si tratta di incidenti domestici.
Zoppicando mentre ancora insultavo il mio futon, tanto bello quanto scomodo (come le scarpe col tacco), ho misurato la stanza fino alla finestra e alzato con cautela la tapparella, tenendo gli occhi chiusi per abituarmi gradualmente alla luce. Luce che fuori, nonostante l'alba fosse passata da un pezzo, non c'era. Non tanta, almeno, e corredata da cielo di ghisa, pioggia e vento gelido.
Ma non era arrivata la primavera?
E non è più una questione di mezze stagioni: a Milano è inverno da 6 mesi ormai…

Serrande alzate su una nuova giornata di merda. Morale ai minimi storici.

Restando in uno stato di dormiveglia, mi sono trascinata fino in ufficio. Seguendo gli automatismi tipici di chi occupa una scrivania in un open space ho sceso un caffè dalla macchinetta, acceso il computer e fatto il primo giro su internet.

E poi l’imprevedibile e labirintica catena di link della mia rassegna stampa mi ha portato qui. E il mio lunedì ha svoltato.



E dato che youtube spinge all'emulazione e gioca al rilancio, questa perla di idiozia non è rimasta sola, ma è stata infilata a formare la lunga collana degli esperimenti più o meno riusciti dei moltissimi che si sono cimentati sull'argomento Sitar Hero.
Vi lascio con quello che per me è il capolavoro. Un po' spy story, un po' documentario, un po' melodramma...

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